Cosa vedere a Varsavia

Cosa vedere a Varsavia, itinerari di viaggio

La scorsa primavera ho scelto di visitare Varsavia, la capitale dello stato polacco: mi è sempre stata raccontata bella e affascinante e, recandomi direttamente sul posto, ho capito il perché.

E’ una città dal tragico passato, distrutta e in seguito ricostruita, senza perdere il suo incanto tanto da essere definita “la Parigi del nord“.
Fascino datole dallo stesso concetto di ricostruzione: Varsavia è stata sfregiata nel secondo conflitto mondiale ma, nonostante tutto, ha saputo rialzarsi con coraggio, senza mai dimenticare. Impossibile peraltro farlo dato che, passeggiando per strade della città, molte sono le targhe, le memorie o i monumenti che ricordano le tragedie che hanno colpito il popolo polacco e che ne testimoniano il loro valore.

Tra i molti racconti di viaggio che si possono leggere su www.aCasaMai.it, questo è senza presunzione il più suggestivo, perché la storia di Varsavia lo è stata.

Il “Barbakan” di Varsavia, una suggestiva torretta difensiva circolare fatta di mattoni rossi, ci ha introdotto nella città vecchia.

Aggirarsi per il meraviglioso “Stare Miasto“, centro storico di Varsavia, tra pittoresche vie acciottolate illuminate da incantevoli lampioni a gas, piazzette sulle quali si affacciano colorate case rinascimentali, ci ha dato la sensazione di viaggiare in uno dei libri di fiabe del nord che tanto mi appassionano. Non direste mai che tutta la città vecchia è stata ricostruita dopo la distruzione portata dalla Seconda Guerra Mondiale, tanto bene è stata riedificata, seguendo fedelmente i dipinti del “nostro” Canaletto.

Passeggiando in una bella giornata primaverile nel centro, siamo giunti a “Rynek Starego Miasta” cioè “Piazza del Mercato” abbracciata da palazzi coloratissimi con al centro la “Syrena“, statua di bronzo di una sirenetta simbolo della città: in un locale sulla piazza abbiamo gustato degli ottimi “pierogi“, ravioli in tipica salsa polacca.

Il tardo pomeriggio invece lo abbiamo passato piacevolmente a visitare le bellezze di “Plac Zamkowy“, cioè “Piazza del Castello”, dove è nata la città di Varsavia: rispetto alla prima piazza più accogliente, questa l’ho trovata più maestosa e regale, con la seicentesca “Colonna di Sigismondo III Vasa“, e il “Palazzo Reale di Varsavia“: anche il Castello dei Duchi di Mosovia fu distrutto dalla furia nazista e poi ricostruito splendidamente nel 1984. I giardini “Kubicki” li ho trovati bellissimi così come le eleganti sale arredate con il mobilio originario.

Dopo una notte di meritato riposo, tutto il gruppo ha inaugurato la nuova giornata percorrendo una delle strade più signorili di Varsavia: “Krakowskie Przedmiescie“, la strada reale percorrendo la quale sono rimasta estasiata dall’eleganza dai palazzi, in stile rinascimentale e barocco, e da una antica chiesa, la “Chiesa di Santa Croce” al cui interno ho scoperto un’urna col cuore del musicista Chopin.
Al termine della passeggiata siamo giunti al “Palazzo di Wilanow” risalente al XVII secolo e miracolosamente sfuggita al furore bellico. Capisco il paragone con la Reggia di Versailles: è un tripudio di barocco, con sale affrescate e una “Sala etrusca” davvero interessante con un’anfora del IV secolo, circondato da un parco che ho trovato spettacolare, con giardini in stile italiano ed inglesi, inframezzati da sculture e poetici laghetti.

Il pomeriggio a seguire è stato quello a suo modo più emotivo e coinvolgente: abbiamo infatti visitato quello che era il Ghetto di Varsavia. Dove i nazisti eressero un muro, sono visibili oggi delle iscrizioni di ghisa sul marciapiede e nella zona c’è un imponente monumento che ricorda lo sterminio degli ebrei. La cosa più suggestiva è stata vedere i palazzi di “Ulica Prozna“, completamente distrutti e lasciati in questo stato proprio come i tedeschi li hanno lasciati, ma con grandi foto con i volti di alcuni dei migliaia di ebrei barbaramente trucidati.

Dopo una serata di riflessioni sulla crudeltà dell’uomo, siamo tornati alla conquista di Varsavia, vistando il “Parco Lazienki“, uno dei parchi più belli della città. In realtà l’antica residenza estiva dei duchi di Varsavia, un complesso architettonico del XVII secolo, immerso in un mondo bucolico poetico, con un meraviglioso palazzo sull’acqua e scorci come il ponte su un corso d’acqua attorniato da salici.
Dove si trova la statua di Chopin abbiamo assistito ad esibizioni di pianisti che omaggiano il musicista a suon di note: siamo stati fortunati, in quanto questi eventi si tengono solo durante il week-end.

A nord del parco, otre il fiume Vistola, sorge il quartiere di “Praga“: ci è stato detto fosse malfamato un tempo ma, a guardarlo, non si direbbe, vista l’aria bohemien che qui si respira, con le numerose gallerie d’arte e spazi espositivi che mostrano la rinascita di quello che comunque resta il quartiere più autentico della città, essendo una delle poche zone non colpite dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Se vi coglie una sensazione di “ho già visto questo posto” è perché qui è stato girato il film “Il pianista“!

L’ultimo pomeriggio di questa piccola vacanza nella bella Varsavia l’abbiamo trascorso lontano dal centro, nel quartiere di “Wolska” per immergerci nell’anima della città, cioè nel mercato “Bazar Na Kole“: ho trovato di tutto qui, dai reperti sovietici, a oggetti di antiquariato tra cui splendide porcellane, centinaia di libri e quadri. Imperdibile, se si vuole assaporare l’atmosfera più autentica di Varsavia.