L’hotel del 2017 deve vivere in rete: il cliente storce il naso in assenza di servizi informatici come una rete wifi per alberghi veloce e funzionale. Tra cinquant’anni, invece, ad essere recensiti potrebbero essere maggiordomi androidi, stampanti 3d per produrre scarpe e vestiti, neurotecnologie per programmare i sogni, assistenti virtuali e centri benessere basati sulla medicina genetica…
Sì, c’è chi gli alberghi del futuro li immagina così. Strutture geek e super tecnologiche dove la fisica si fonde con la realtà virtuale, creando un ambiente disegnato non soltanto attorno alle esigenze ma persino alla personalità del cliente.
Foto da forbes.com
Il futurologo James Canton, già dirigente di Apple, scrittore e presidente dell’Institute for Global Future, ne ha parlato ad una recente convention a San Francisco, USA. Visionario? Forse, ma la realtà è che i Robot Butler – come suggerito dal suo studio Hotels of the Future, una prospettiva sull’orizzonte del mondo alberghiero da qui al 2060 – non sono poi così lontani.
Big data e intelligenza artificiale si fonderanno, secondo Canton, dando “vita” a inservienti-automi programmabili online dagli stessi ospiti, per dotarli in anticipo di competenze o conoscenze specifiche e farli interagire nella lingua prescelta; maggiordomi tuttofare che accoglieranno i clienti, prepareranno le camere, illustreranno il menu e, perchè no?, faranno compagnia ai viaggiatori solitari.
Il check-in, sostiene Canton, sarà effettuato tramite riconoscimento facciale e tutte le camere – dove ogni superficie sarà touchscreen, interattiva e personalizzabile – saranno dotate di una stampante 3d capace di produrre qualsiasi oggetto, scaricando dal cloud il modello desiderato.
Ma la novità più sorprendente ipotizzata dallo scienziato newyorkese è l’applicazione della neurotecnologia per pilotare a tavolino i sogni e il sonno dell’ospite. Proprio così, visioni oniriche on demand: cosa scegliere, dopo un lungo viaggio, tra un sogno avventuroso e uno romantico?
Foto da businessinsider.com
Gli alberghi potranno fornire milioni di scenari innovativi e personalizzabili, offrendo un’esperienza di soggiorno e di intrattenimento unica. Se è vero che il futuro inizia oggi, la massificazione degli smartphone e l’abitudine collettiva ad usare un laptop ovunque comportano richieste maggiori di allacciamento alla linea in ogni spazio e momento.
In attesa di trasformare l’hotel in una realtà aumentata – punto d’incontro tra la dimensione fisica e quella virtuale – gli albergatori non possono eludere la sempre più insistente richiesta di tecnologia da parte dei viaggiatori e di una rete wifi per alberghi affidabile e funzionale. Canton direbbe: recensioni, feedback e tweet cerebrali sono dietro l’angolo e presto sarà la tecnologia, e non le persone, a fare l’ospitalità.