L’antico borgo fortificato di Acaya è una frazione del comune di Vernole ed è un luogo unico nel suo genere, che merita di essere scoperto. Facciamo insieme un viaggio nel passato e nella storia per conoscere una delle località più affascinanti e misteriose del Salento.
Storia e urbanistica di Acaya
In epoca medioevale il villaggio era conosciuto con il nome di “Segine”. Nel corso del XIII secolo Carlo II d’Angiò affidò queste terre alla famiglia di origine spagnola dell’Acaya, che mantenne il controllo di queste zone per ben trecento anni.
A determinare lo stato attuale della cittadella è stato l’ottavo barone di Segine, Gian Giacomo d’Acaya, un noto architetto militare di Carlo V che visse nel XVI secolo. A questo periodo risalgono i significativi lavori che modificarono interamente l’aspetto del borgo. Vennero edificate le mura difensive, il fossato e i bastioni, elementi che tutt’oggi rimangono chiaramente visibili nella loro imponenza.
Il centro abitato è delimitato da sette strade orientate da nord a sud, tagliato da tre assi perpendicolari che vanno da est a ovest. Uno degli ingressi al borgo è la cosiddetta Porta di Sant’Oronzo in pietra leccese, così come le mura perimetrali.
Sul portale sono presenti diversi stemmi nobiliari, sul lato sinistro si trova il simbolo dei conti Vernazza che eressero la statua del santo patrono, nel XVIII secolo.
Al centro c’è l’emblema dei conti di Cornigliano mentre sulla destra è visibile lo stemma della famiglia Acaya.
Il castello di Acaya
Emblema della cittadella è il maniero a pianta trapezoidale, che venne eretto intorno al 1506 dal padre di Gian Giacomo.
Successivamente l’architetto modificò in parte la struttura, aggiunse il fossato che circondava il castello e i due bastioni circolari dotati di cannoniere.
Un’opera difensiva progettata e realizzata seguendo tutti i nuovi sistemi fortificativi in uso nel Cinquecento. Entrando dentro all’edificio si trovano le scuderie; recentemente, poi, è stato riportato alla luce un frantoio ipogeo, situato negli ambienti sottostanti.
É stato anche scoperto un pregevole affresco, risalente al XIV secolo, che raffigura gli apostoli mentre piangono la morte della Madonna, in stile tardo-bizantino.
Il piano superiore era abitato dalla famiglia feudataria; in una delle sei stanze è possibile ammirare un fregio dove sono ritratti i volti di Alfonso e Maria Francone, genitori di Gian Giacomo d’Acaya. In un’altra sala è presente il dipinto con lo stemma dei re spagnoli. Poco distanti dalle mura del castello sono state rinvenute nel corso di alcuni lavori di ricerca, una serie di tombe contenenti i resti di diversi uomini.
É molto probabile che si trattino di fosse comuni, utilizzate per accogliere i corpi dei soldati che combattevano per difendere questi territori durante le incursioni nemiche, avvenute tra il XIII e il XIV secolo.
Acaya luogo di cultura e di incontri
Oltre al maniero è possibile visitare anche gli altri edifici che caratterizzano la cittadella fortificata. Infatti, merita di essere visitata la piccola chiesa intitolata a Santa Maria della Neve.
L’aspetto attuale risale a un rifacimento avvenuto nel XIX secolo, ma l’edificio originale era del XIII secolo, come dimostrano gli elementi architettonici del campanile in tipico stile romanico e la zona absidale.
Inoltre, si può vedere il convento di Santa Maria degli Angeli, la cappella che celebra San Paolo, la Torre dell’orologio e il camminamento della guardia. L’antico borgo attualmente è protagonista di un’opera di rivalutazione e spesso è sede di importanti manifestazioni ed eventi culturali.
Un patrimonio storico da scoprire sotto ogni affascinante aspetto, incorniciato da paesaggi suggestivi, colori e profumi tipicamente mediterranei.
Nei dintorni di Acaya
Non distante, poi, c’è la bellissima Marina di San Cataldo e l’Oasi delle Cesine, un patrimonio naturalistico protetto dal WWF. La Marina di San Cataldo, è definita non a torto la “Marina dei Leccesi”. Presenta una grandissima pineta e una spiaggia mozzafiato. Qui si può optare per un appartamento vicino Lecce sul mare. Infatti la “Firenze del Sud”, dista solamente 11 km dalla marina.
L’Oasi delle Cesine, rappresenta l’unico parco protetto dal WWF della Provincia di Lecce. Un tempo, zona paludosa, è stata nel corso degli anni, bonificata e resa fruibile ai tanti visitatori che ogni anno, passano da qui per ammirare la bellissima flora e fauna autoctona e di passaggio dall’Africa.