Il lago di Como vanta un gran numero di maestose ville con giardino dislocate lungo tutta la costa, basti ricordare, tra le tante, Villa Melzi a Bellagio, Villa Monastero a Varenna, Villa Carlotta a Tremezzo. Forse la più bella di tutte è, però, Villa del Balbianello, situata a Lenno.
La sua posizione è realmente invidiabile: la Villa e la Loggia annessa sorgono su di una penisola lacustre in posizione appartata e non facile da raggiungere. Affascinante è la storia della Villa che deve la sua struttura attuale in primis al generale americano Butler Ames, che operò alcuni importanti restauri volti a recuperare i preziosi arredi degli Arconati, precedenti proprietari dell’abitazione, ma soprattutto a Guido Monzino, colto collezionista e appassionato viaggiatore.
La Villa fu trasformata in Museo privato, dove Monzino raccolse con pazienza e perizia i ricordi di viaggio, i cimeli relativi alle spedizioni da lui compiute e numerose collezioni d’arte provenienti da svariate regioni del mondo. Monzino partecipò alle spedizioni del Polo Nord, del 1971, e a quella dell’Everest, del 1973. Successivamente alla sua morte, in mancanza di eredi diretti e dietro precisa volontà di Monzino, la Villa venne lasciata in eredità al FAI.
Gli interni della maestosa villa – che si sviluppa su 5 piani – sono arredati per lo più con mobili inglesi e francesi del XVII e XIX secolo, scrupolosamente scelti da Monzino. In alcune vetrine sono custoditi rarissimi reperti della civiltà africana, azteca, Maya e cinese. Meravigliosa la collezione di oltre 250 dipinti su vetro e la collezione di oggetti proveniente da una stessa tomba, caso piuttosto raro anche ai giorni d’oggi.
Altrettando suggestivo è il giardino, ricco di platani, glicini, edere, lauri, siepi di bosso, il tutto su di un lussureggiante prato all’inglese che conduce verso il loggiato all’aperto.
“Passo dopo passo si raggiunge la vetta” fu il motto di Guido Monzino e, oggi, a giudicare dall’eredità da egli lasciata si può senz’altro dire che raggiunse la vetta da lui auspicata.